Una madre

Quanta fatica fa’ una madre a nascondere le lacrime a sua figlia….
mentre cerca di sorriderle dietro gli occhi gonfi di chi non dorme da giorni e intanto che il tempo passa, nulla sembra cambiare se non il cielo che ha diradato le sue nubi facendo splendere il sole e l’aria si e’ fatta tiepida come quando si poteva passeggiar liberamente tra i boschi e le colline
Ne e’ rimasto il ricordo, di quelle lunghe passeggiate che a fine giornata ti dolevano le gambe e le guance s’erano fatte rosse
” si stava bene amore mio, fuori all’aria aperta”, eh si, si stava bene, i polmoni respiravano la vita, il sole riscaldava le ossa dopo un lungo freddo d’inverno e l’aria fresca aumentava le nostre difese immunitarie, ti sentivi un drago.
Ma adesso…. adesso non si puo’ uscire, e dai vetri limpidi della finestra appena lavati, di nuovo, le dici “ancora un po’ di tempo….” e la voce si ferma in gola.
L’emergenza e’ decisiva, molte persone ci stanno lasciando e i loro cari piangono ricordi e sofferenza, si attende, si spera, ci si stringe nell’anima per diventar tutti piu’ forti, ma il dramma non e’ piu’ solo il pericolo di un contagio, della perdita, del dolore, della fatica, dell’isolamento, della chiusura, dell’impedimento, della paura…. e’ anche sopravvivenza.
Sono una madre che ha sempre lavorato, che ha faticato per raggiungere gli obbiettivi, che tiene con forza il tetto della sua casa e quando torna la sera stanca dice a sua figlia ” stai tranquilla”, e sentirsi privati di ogni bene, di ogni possibilita’, di ogni tentativo e inermi difronte a tutto questo, trovar la forza ancora di raccontarsi una bugia …..
Certo, guardo mia figlia che cerca in me le risposte e abituata ad esser un supereroe, le sorrido e la stringo “c’e’ sempre una soluzione” .

Monica Picciafuoco

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